La Lavorazione
Le vetrate artistiche sono la specialità del nostro laboratorio. Ogni vetrata per noi è un’opera unica.
Cerchiamo di trattare il vetro come se fosse un materiale vivo e animato in quanto ogni giorno dell’anno a seconda della stagione, dell’orario e del meteo cambia la sua resa cromatica influenzando l’ambiente circostante.
Una vetrata artistica va immaginata, disegnata e realizzata; nasce da un’idea del cliente ed elaborata dettegliatamente in ogni fase. Ciò permette sempre di godere della crescita del lavoro e quando il lavoro viene installato nella sua ubicazione non lascia mai insoddisfatti.
Nei gesti e nelle movenze di noi artigiani rivive un mestiere con 1000 anni storia. Il lavoro parla con strumenti antichi ma con idee volte al futuro.
Tra i tanti aspetti affascinanti che ruotano nell’universo vetrate artistiche, sicuramente uno dei più significativi è dato dal fatto che la lavorazione oggi è rimasta tale e quale a quella sviluppata in età medioevale.
I materiali utilizzati sono i medesimi e, ad eccezione di alcuni attrezzi necessari per la cottura chesono alimentati elettricamente, vengono trattati con la stessa minuziosità e passione con cui venivano selezionati e creati dagli antichi mastri vetrai.
Dopo l’approvazione dei bozzetti da parte dei clienti, la lavorazione comprende una componente tecnica iniziale in cui viene studiata e realizzata la struttura della vetrata.
In questa fase è bellissimo poter ammirare i maestri che tagliano il vetro seguendo le dime di cartone. Sentire il rumore del tagliavetro con punta diamantata che incide la superficie della lastra ti fa sembrare tutto molto semplice, anche se in realtà i gesti sono ottenuti con anni di esperienza e migliaia di tagli effettuati.
Il mosaico di vetri ottenuto con il taglio viene successivamente legato insieme attraverso un malleabile profilato di piombo e antimonio con sezione ad “H” che, dopo una saldatura a stagno imprigionerà i pezzi preservandoli per centinaia di anni.
Alla fase tecnica viene abbinata sempre una fase artistica in cui il maestro vetraio tramite l’utilizzo della grisaille o pittura a granfuoco conferisce con pennellate carattere e toni chiaroscurali al lavoro.
La misteriosa tecnica della Grisaille
Il profumo dell’alcool mischiato ad essenze di trementina nell’aria sottolinea che un’artista sta eseguendo l’antica tecnica della pittura a granfuoco. Si tratta di un’eterna lotta tra luce e tenebre, in cui l’artigiano dopo aver cosparso l’intera vetrata di una polvere nera a base di ossidi, detta appunto grisaille, con decise pennellate fa riemergere il colore del vetro sottostante.
Così facendo si possono valorizzare dei colori e intervenire su parti che necessitano espressività, come ad esempio i volti. Il tutto viene poi cotto in un apposito forno a 700° (dove un tempo giaceva il“granfuoco”) dove il vetro, dilatando i suoi pori, riceve per caduta la grisaille che rimane imprigionata per sempre.