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Un passo nella storia

Le vetrate artistiche esistono dall’epoca romana e si sono evolute nei secoli grazie alle tecniche di lavorazione del vetro.

Con la scoperta della soffiatura a stampo attorno al 25 d.C. e il conseguente crollo del prezzo del vetro, nell’impero romano si diffuse l’uso di decorare le terme, gli edifici pubblici e le ville più prestigiose con vetri colorati montati su telai di legno o di metallo

Le più antiche vetrate integre del mondo si trovano nella cattedrale di Augusta in Germania (del 1130 circa)

Sono opere tutt’altro che primitive, che testimoniano una perfetta maturità tecnica e la conoscenza della pittura su vetro

Pur diffusa in epoca romanica, questa tecnica costruttiva e decorativa raggiunse il suo apogeo con l’architettura gotica (soprattutto a motivo dello sviluppo tecnologico in termini di statica che questa architettura portò con sé), divenendone generalizzato l’uso nel XIII. La Massima espressione di questo periodo la possiamo ammirare nella cattedrale di Chartres: eseguite fra il 1150 e il 1240, le vetrate occupano una superficie complessiva di circa 7000 metri quadrati, per un totale di 176 finestre.

Col prevalere dello stile rinascimentale, più sensibile alle rese prospettiche e ai volumi, la vetrata si adattò facendo sempre più uso della pittura. Una delle tecniche che iniziano a prendere piede in questo periodo è la grisaglia, utilizzata a partire dal XV secolo. Si tratta di uno smalto composto da ossido di rame e da un fondente utilizzato per realizzare sfumature e dare corpo a figure e decorazioni.

Con l’avvento del Protestantesimo e della Controriforma inizia per le vetrate un periodo di declino. A partire dalla Svizzera si diffonde l’uso di piccoli pannelli decorativi di carattere laico, soprattutto stemmi, che ornano le finestre delle case.

Nel periodo barocco l’interesse per la vetrata diminuisce ulteriormente: la conoscenza delle tecniche si è persa tanto che nessuno è più in grado di eseguire i restauri.

Bisogna attendere l’avvento dell’Art Novueau e il Liberty, con cui la vetrata ha il suo grande rilancio, sviluppando forme e cromatismi nuovi. Louis Comfort Tiffany rinnova profondamente la vetrata sia dal punto di vista iconografico che tecnico, introducendo l’uso di vetri opachi, ed entrando nelle case e nei negozi di persone di qualunque ceto sociale.

A contribuirne il prestigio l’interesse di artisti del calibro di Antoni Gaudì, Mackintosh e Frank Lloyd Wright che ne rinnovano profondamente l’aspetto formale.

Attualmente dopo una parziale decadenza nel secondo dopoguerra (in cui ci si occupa soprattutto di restauri), ha fatto seguito una rinascita, con innovazioni che riguardano sia il piano formale che quello tecnico.

Dopo decenni di arredamento spoglio e minimalista l’uso della vetrata come decoro della propria abitazione è in rapida espansione e l’utilizzo del vetro da parte di architetti è ormai una costante nei progetti di “interior desing “.